Progetto Sollievo

Sono stati creati degli spazi informali, dove sono forniti momenti d’incontro con pazienti, professionisti, tirocinanti e volontari. Questi incontri sono visti come parte della comunità e non come terapia aggiuntiva all’ospedale o all’assistenza domiciliare perciò anche la denominazione “MEMORY CAFFÉ” rispecchia la scelta di non far riferimento alla malattia ma alle attività. Il salotto degli incontri è perciò divertente per promuovere gli aspetti benefici del servizio dal punto di vista sociale, apprezzando in particolare la compagnia e la possibilità di fare nuove amicizie. All’interno di questo si sviluppano degli interventi programmati, che agiscono sulla sfera cognitiva, comportamentale, relazionale ed emotiva, in persone con demenza di grado lieve-moderato.

Gli incontri sono suddivisi in tre momenti: accoglienza, attività per i malati con consulenza ai caregiver e saluto finale.

L’accoglienza, che può durare dai 15 ai 30 minuti, riveste un ruolo fondamentale per la gestione di tutto l’incontro, poiché determina il clima del gruppo.

Le attività specifiche proposte ai malati possono durare dall’ora all’ora e mezzo, spesso intervallate da momenti lidici di ballo e di animazione con l’immancabile dolcetto con il thè. Nel frattempo il caregiver può usufruire dei servizi messi a sua disposizione, oppure, può lasciare il proprio congiunto fino alla fine dei laboratori.

Il MEMORY CAFFÉ oltre a fornire un aiuto nella gestione della persona affetta da demenza, rappresenta anche uno strumento di sostegno ai caregiver evitando l’isolamento sociale. Per conseguire quest’obiettivo sono offerte una serie di attività rivolte ai familiari dei pazienti quali: colloqui con lo psicologo e attività di counselling.

Gli interventi indirizzati al paziente, affetto da demenza, hanno come obiettivo principale la stimolazione e il mantenimento delle capacità cognitive e motorie e sono volte a favorire le abilità relazionali e comunicative, deteriorate dal decorrere della malattia.

Ogni incontro di MEMORY CAFFÉ è della durata di tre ore.

UNA MATTINA AL MEMORY CAFFÉ

La memoria dei sensi

Che cos’è la malattia di Alzheimer

La malattia di Alzheimer è un processo degenerativo cerebrale che provoca un declino progressivo e globale delle funzioni intellettive, associato ad un deterioramento della personalità e della vita di relazione.

Progressivamente l’ammalato perde l’autonomia nell’esecuzione degli atti quotidiani della vita e diventa completamente dipendente dagli altri.

La causa?

Una proteina anomala detta amiloide si accumula nel cervello e impedisce il suo corretto funzionamento. Questo cambiamento avviene particolarmente nelle aree del cervello che governano la memoria.

Ma anche la famiglia ne viene colpita, con un carico finanziario, affettivo e psicologico altissimo e, in particolare, è il familiare che assiste l’ammalato di Alzheimer in casa che rischia la propria salute.

Purtroppo, al momento, non esistono terapie farmacologiche efficaci e l’unica possibilità di cura è l’assistenza.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità della vita del malato e dei suoi familiari, in modo da prevenire il ricorso a strutture protette e, quindi,

per i malati

  • conservare il più a lungo possibile le abilità residue (memoria, attenzione, funzioni verbali, ecc.)
  • migliorare la loro qualità di vita
  • diminuire i disturbi del comportamento
  • mantenere e, dove possibile, migliorare le funzionalità della vita quotidiana
  • creare comunicazione e incontri sociali tra i malati
  • creare momenti di stimolazione cognitivo-riabilitativa dei malati

per i caregiver, l’obiettivo è

  • migliorare la gestibilità del nucleo familiare del soggetto con demenza
  • migliorare la qualità della vita
  • diminuire lo stress assistenziale
  • concedere ai familiari che gestiscono il proprio congiunto malato in casa, un momento di riposo

GLI INTERVENTI

Riabilitazione neuropsicologica

Molte ricerche sottolineano l’utilità di interventi neuropsicologici nel tentativo di contrastare l’ingravescente evolversi della patologia dementigena.

La riabilitazione di questo tipo è eseguita da psicologi con conoscenze approfondite di neuropsicologia che cercano di recuperare le compromissioni cognitive nelle persone con danni di diversa natura.

Gli interventi che si eseguono possono essere mirati a specifici domini cognitivi (ad esempio il linguaggio o particolari aree della memoria) o possono essere orientati ad aree più vaste e generiche (ad esempio memoria, affettività, linguaggio, ragionamento, ecc.).

Verranno eseguiti per ogni sessione interventi di ROT formale e informale ed esercizi di memoria.

A questo provvederà uno psicologo-neuropsicologo.

Musicoterapia

La musicoterapia si basa sull’utilizzo del suono e della musica come mezzo per scoprire e sviluppare i potenziali e le risorse delle persone.

Il musicoterapeuta si pone all’ascolto dell’altro per cercare di scoprire come l’altro, il demente, vice la realtà, indagando nel senso del suo modo di essere e comportarsi, andando a ricercare non ciò che manca, ma quello che c’è.

Il lavoro è centrato sulle “parti sane” del malato di demenza di cui vengono valorizzate le potenzialità fisiche e intellettive.

All’interno delle sessioni di musicoterapia è possibile valutare elementi quali il comportamento, l’attenzione, la motricità, la prassia, la capacità di socializzazione, le capacità affettive ed emotive, le capacità di reminiscenza, nonché le capacità tipiche dell’elemento musicale (sonore e ritmiche).

Ed è, naturalmente, possibile intervenire per migliorare questi aspetti, con un conseguente cambiamento cognitivo favorevole.

Interventi di rilassamento

Intervento utile a migliorare la capacità di concentrazione, il rilassamento e la stimolazione delle aree legate al controllo del movimento prassico-motorio del malato, attraverso tecniche di controllo del tono muscolare (metodo Jacobson) allo scopo di favorire il suo rilassamento.

Questa attività è di competenza dello psicologo-neuropsicologo.

PER IL FAMILIARE/CAREGIVER

Lo spazio che lo psicologo dedicherà al familiare/caregiver avrà l’obiettivo di

  • Favorire il rilassamento ed il benessere psicosociale
  • Riconoscere e valorizzare le risorse
  • Favorire l’ampliamento della sfera di interessi utili a contrastare lo stress della gestione quotidiana del paziente
  • Informare, fornire consulenza e sostegno alle famiglie
  • Sostenerlo nell’instaurarsi di una nuova relazione con il malato, favorendo indirettamente l’accettazione della malattia

ORGANIZZAZIONE E PARTECIPANTI

Potranno partecipare malati di Alzheimer, previa valutazione preliminare da parte degli psicologi, e i loro familiari poiché “una mattina all’Alzheimer Caffé” sarà uno spazio aperto in un giorno alla settimana, della durata di circa 3 ore, per due cicli di 12 incontri, durante i quali saranno proposti “i laboratori” dei professionisti.

Gli incontri saranno gestiti di volta in volta da uno o più professionisti.

Uno psicologo riserverà dello spazio anche per gli incontri individuali con i familiari che lo richiedono.

TRASPORTI

Per i malati non accompagnati dai familiari l’Associazione provvede al trasporto con un pulmino attrezzato, prima e dopo l’incontro.

Nel caso, potrebbe essere richiesta una modesta partecipazione alla spesa di trasporto.

SEDI E ORARI

A MARGHERA: Martedì e Sabato dalle 9 alle 12 presso il Centro Polivalente Stefani

e il Mercoledì dalle 15 alle 17 (Anziani Fragili)

A BURANO: Lunedì, Martedì e Venerdì dalle 9 alle 12 presso il Centro Galuppi

A MURANO: Martedì e Venerdì dalle 9 alle 12 presso la Biblioteca Comunale

A VENEZIA: Lunedì e Venerdì dalle 9.30 alle 12.30 presso il Centro Scalzi a Cannaregio 54

e il Mercoledì dalle 9.30 alle 11.30 presso Casa Cardinal Piazza a Cannaregio 3539/A

A VENEZIA GIUDECCA: Martedì dalle 15 alle 18 presso il Centro Anziani Zitelle